Non esiste in realtà una cosa chiamata arte. Esistono gli artisti: uomini che un tempo con terra colorata tracciavano alla meglio le forma del bisonte sulla parete di una caverna e oggi comprano i colori e disegnano gli affissi pubblicitari per le stazioni della metropolitana, e nel corso dei secoli fecero parecchie altre cose. Non c’è alcun male a definire arte tutte queste attività, purchè si tenga presente che questa parola può significare cose assai diverse a seconda del tempo e del luogo, e ci si renda conto che non esiste l’Arte con la A maiuscola che è oggi diventata una specie di spauracchio o feticcio. Si può rovinare un artista sostenedo che la sua opera è ottima a modo suo, ma non è Arte, e si può confondere chiunque abbia trovato bello un quadro dicendogli che non si trattava di arte ma di qualcos’altro.
Io non credo che esistano modi sbagliati di godere un quadro o una statua. Ci sono ragioni sbagliate per nongodere un’opera d’arte.
Tuttavia chi ha acquisito una certa conoscenza della storia dell’arte corre talvolta il pericolo di cadere in una trappola…. Vedendo un’opera d’arte non si abbandona ad essa, ma preferisce cercare nella propria mente l’etichetta appropriata come se si vedesse un Rembrandt e sentendo dire che è famoso per i suoi chiaroscuri dicesse…. “che bel chiaroscuro!” e passa al quadro successivo. Parlare con intelligenza dell’arte non è difficile. Bisogna aprire gli occhi piuttosto che sciogliere le lingue e avventurarsi con sguardo vergine in un viaggio di scoperta, è un’impresa più ardua e piena di soddisfazioni. Nessuno può prevedere con che cosa, da un simile viaggio farà ritorno a casa.